Lo pseudonimo con cui Giuseppe Baretti nel ‘700 diresse La frusta letteraria

Spiegazione:

Chi si trova davanti alla definizione “Lo pseudonimo con cui Giuseppe Baretti nel ’700 diresse La frusta letteraria” deve richiamare alla mente l’alias sotto cui un celebre critico e polemista illuminista guidava la rubrica satirica più temuta dei salotti londinesi. Questo nome d’arte, scelto per garantire anonimato e libertà d’attacco, compariva in calce ai pungenti articoli che smascheravano frodi editoriali e mediocrità letterarie, guadagnandosi fama e inimicizie tra gli intellettuali coevi. Riconoscere questo specifico alias è fondamentale per chi cerca la soluzione cruciverba e desidera destreggiarsi con agilità tra definizioni che intrecciano storia letteraria e personaggi del panorama culturale settecentesco.

Curiosità:

L’uso di questo pseudonimo rispose all’esigenza di affrontare senza censure i vizi della stampa dell’epoca: sotto quella firma venivano pubblicate critiche feroci a libri sopravvalutati, parodie di mode intellettuali e “vessilli” contro chi mercanteggiava nomi famosi per vendere copie. L’anonimato permise al direttore di mantenere una doppia vita fra club accademici e taverne, dove raccoglieva pettegolezzi su autori emergenti. Nei cruciverba, un indizio che evoca questo stratagemma satirico offre un affascinante tuffo nel mondo dei pseudonimi letterari, invitando il solutore a esplorare il sottile confine fra genuina critica culturale e ironia tagliente della stampa illuminista.